VERITA SU BANCA ETRUIA - RENZI NEI GUAI
È partito all'alba il blitz della Guardia di Finanzia per quattordici società con sede in Toscana, Lombardia, Liguria ed Emilia-Romagna, che hanno ricevuto finanziamenti dalla Banca Etruria e sono riconducibili, secondo la Procura di Arezzo, all'ex presidente Lorenzo Rosi e all'ex consigliere Luciano Nataloni, già vicepresidente di Banca Del Vecchio.
Le società - Le 14 società perquisite dai finanzieri sono attive in diversi settore come costruzioni di edifici, compravendita di beni e servizi e intermediazione immobiliare. Tra i settori interessati c'è anche la gestione degli outlet che, scrive il Corriere della sera, era diventata la nuova attività di Rosi con la sua Egnatia shopping mall. Tra i soci di questa società c'è la Castelnuovese, già visitata dalle Fiamme gialle lo scorso giovedì, il cui socio di riferimento è la Nikila Invest, titolare a sua volta di una quota del 40% della Party srl. Tra i soci di quest'ultima figura Tiziano Renzi, padre del Presidente del consiglio Matteo Renzi, e Laura Bovoli, madre del premier, che è amministratore unico.
Si moltiplicano le iniziative per cercare di venire incontro e dare risposte ai risparmiatori di Banca Etruria, piombati in un limbo che non fa stare tranquilli in attesa di sapere, in via definitiva, che fine faranno i loro soldi investiti in azioni e obbligazioni. O meglio, se ci fossero margini per recuperare tutto o almeno parte di quei soldi che il decreto salva banche ha di fatto polverizzato azzerandone il valore, quei risparmi investiti in azioni o obbligazioni subordinate.
IL TEMA RISPARMIATORI
Oltre al sindaco di Magliano infatti, come gli altri paesi dove sono presenti le filiali di Banca Etruria, emergono decine di casi di risparmiatori che si sono trovati dalla sera alla mattina col valore dei loro investimenti azzerati per via del salva banche che, oltre all’Etruria, ha visto il salvataggio, pagato a caro prezzo dai risparmiatori, anche di altre banche della Penisola. Tornando alla banca Etruria, nel Reatino sono presenti 11 filiali: 2 a Rieti, poi Amatrice, Antrodoco, Casperia, Magliano Sabina, Montebuono, Montopoli, Poggio Bustone, Poggio Mirteto, Torri in Sabina, quella di Magliano.
In calendario, a brevissimo termine, c’è poi il sit in di protesta davanti alla sede della Consob, che si svolgerà martedì 12 gennaio.
Intanto, sul fronte giudiziario, il Tgr Toscana rivela che nei prossimi giorni dovrebbero partire gli avvisi di garanzia nei confronti degli ex vertici di Banca Etruria Giuseppe Fornasari – che ha rivestito il ruolo di presidente fino all’aprile del 2014 -, Luca Bronchi, suo direttore generale che restò in carica qualche mese in più e Davide Canestri, direttore centrale. Lo scorso luglio il procuratore di Arezzo Roberto Rossi notificò loro l’avviso di chiusura indagini.
Il reato che si ipotizza è quello di ostacolo alla vigilanza della Banca d’Italia, aggravato dal fatto che Banca Etruria è quotata in Borsa. Due le contestazioni della procura: la cessione della società Palazzo delle Fonte, che conteneva quasi tutto il patrimonio immobiliare della banca, la non corretta comunicazione nel 2012 della situazione economica e patrimoniale dell’istituto.
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